Avellino ha più di 2000 anni di storia culinaria
Avellino con circa 58.000 abitanti è il capoluogo dell’Irpinia.
La Città Sorge ed un’altitudine di 350 m. sul livello del mare. La città è solcata dal Rigatone e dal San Francesco, oltre che dal fiume Calore.
Il patrono della città è San Modestino, che si celebra il 14 febbraio.
Tra gli eventi a carattere non religioso eccelle il “Palio della Botte”, che risale alla seconda metà del ‘500. Originariamente era una gara tra vinai e bottai, che facevano rotolare i loro manufatti lungo la Via delle Puglie, per testarne la qualità.
Al giorno d’oggi il percorso designato è di 600 m. tutti in salita, lungo i quali i concorrenti delle diverse contrade devono far avanzare una botte di 2 quintali, con il solo ausilio di un bastone di ferro ricurvo.
Giunti nella splendida città da Avellino possiamo iniziare la nostra visita dalla “Cattedrale” che fu riaperta dopo il terremoto del 1980. Notevole è la grande facciata neoclassica che ha origini risalenti al XII secolo.
Merita una visita il “Museo Provinciale Irpino”, ospitato nel palazzo della Cultura, è suddiviso in due settori: arte moderna e archeologia. Da non perdere il “Duomo”, che venne eretto in onore dell’Assunta nel XII secolo.
Consigliamo inoltre la visita al “Santuario di Montevergine”, e al “Museo dell’Abbazia”.
Passeggiando per la città non si può non notare uno dei simboli di Avellino: la “Torre dell’Orologio”, questa svetta sulle abitazioni del centro storico con i suoi 40 metri di altezza, venne costruita nel ‘600 in stile barocco.
Le specialità della gastronomia avellinese sono costituite soprattutto da primi piatti a base di pasta fatta a mano di varie forme e misure, dal celeberrimo “tartufo” raccolto sulle montagne di Bagnolo Irpino; Avellino ha più di 2000 anni di storia culinaria…
Tra i primi piatti troviamo i “paccheri” maccheroni fatti a mano con ragù di carne e pomodoro, i “ravioli di ricotta” con tartufo nero, le “lagane e ceci” all’olio di ravece: sottili strisce di farina ed acqua che cotte in brodo grasso si condiscono con cacio, pepe, zafferano e cannella, piatto che ha almeno duemila anni, assolutamente completo dal punto di vista nutrizionale; altro piatto storico è la “maccaronara e fagioli”, e ancora le “coccetelle con ragù” gnocchetti (cocci) lavorati a mano, i “cecaluccoli” con ragù di agnello e i “trainielli” al ragù di agnello e vitello.
Tra i secondi piatti locali segnaliamo i più caratteristici: il “capretto arrabbiato”, la zuppa e fagioli con “tracchie di maiale”, la “pancetta di agnello ripiena”, le “tonnacelle” con uova e peperoni cruschi, i “mugliatelli” interiora di agnello, ed anche le “zeppole di baccalà” piatto a base di pesce. Oltre agli ottimi formaggi: il “caciocavallo”, la “scamorza”, la “caciotta”, il “pecorino” ed il “caprino”, famosa in tutto il mondo è la “soppressata” salame dall’intenso profumo.
Per quanto riguarda i vini bianchi ci si può deliziare con il “Greco di Tufo” e il “Fiano di Avellino”, e con il vino rosso il “Taurasi”.
Questi tre vini sono gli unici D.O.C.G. del centro-sud.