Fermo e la sua arte culinaria
La provincia di Fermo è la quinta provincia della regione Marche, istituita con legge 11 giugno 2004, nr.142, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale nr.138 e divenuta operativa dal 2009.
Dalla classica forma ‘a piramide’ Fermo si staglia su un rilievo ad appena 7 km dall’Adriatico: è una delle capitali delle Basse Marche, che una volta si chiamavano, significativamente, Marca Firmana.
Per una interessante visita alla città, oltre al centro storico di origine medievale, a Fermo possiamo ammirare: il ‘Duomo dell’Assunta’, edificato tra il XIII e il XIV secolo, che conserva al suo interno la casula di San Tommaso di Canterbury; la ‘Chiesa di San Domenico’, risalente al XV secolo, che è impreziosita da un coro ligneo del 1450; il ‘Palazzo dei Priori’, del XVI secolo, che oggi ospita la ricca ‘Pinacoteca Civica’; la ‘Piazza del Popolo’, cuore e centro propulsore della vita cittadina; il ‘Museo Archeologico Antiquarium’, in cui sono esposti e conservati i numerosi reperti archeologici rinvenuti della città; infine le innumerevoli ‘bellezze naturalistiche’, che è possibile ammirare grazie a piacevoli passeggiate nella natura incontaminata.
Cucina tipica di Fermo
La cucina tipica, grazie alla particolare conformazione del territorio, dominato dai monti e affacciato sul mare, è molto varia e alterna a pietanze dai sapori forti e decisi, prevalentemente a base di carne tipiche della zona di montagna e a piatti a base di crostacei, pesce azzurro e frutti di mare, tipici della celebre riviera del Conero.
Nei ristoranti della zona, tra gli antipasti, possiamo trovare: le classiche ‘olive all’Ascolana’; oppure una ‘frittura mista’ con verdura e crema fritta conosciuta come ‘cremini’; ottimi ed imperdibili sono i vari e tipici salumi.
Tra i vari primi piatti della provincia di Fermo si suggeriscono ad esempio: i ‘vincisgrassi’ tipo di lasagne della zona, oppure i ‘cappelletti’, i ‘passatelli’, i ‘tagliolini in brodo’, o magari: gli ‘strozzapreti’ con vari sughi tra i quali quello al cinghiale, ottimi sono anche gli ‘spaghetti mare e monti’ a base di calamari e funghi, infine, da non dimenticare le classiche tagliatelle al tartufo. Famose sono anche le varie minestre tipiche, tra cui il buon ‘brodetto’ con varie qualità di pesce.
Passando ai secondi, questi sono probabilmente il punto più forte della zona. I più famosi tra le carni sono: l’ ‘agnello marinato’, la ‘trippa al pomodoro’, il ‘pollo’ insaporito con il lardo, la ‘frittata con la mentuccia’, la ‘corata d’agnello’ ed anche una buona ‘polenta costarelle e salsicce’. Tra i piatti di pesce si può provare ad esempio: l ‘anguilla in umido’ oppure lo ‘stoccafisso’ servito con pomodoro, peperoncino e acciughe, ma anche il ‘merluzzo alla marchigiana’ o il ‘baccala in bianco’ con salsa verde.
Ed eccoci ai dolci tipici quali: il ‘sanguinaccio’ crema al cioccolato tipica di Carnevale, le ‘castagnole’ palline di pasta dolce fritte in olio e strutto, le ‘beccute’ pagnottine di pane dolce a base di farina, pinoli e uva sultanina, ed infine le ‘ciambelle al mosto’ con farina semi d’anice olio zucchero e mosto d’uva.
I classici vini DOC della zona sono: il ‘bianco dei colli’, il ‘rosso Conero’, il ‘rosso Piceno’ e il ‘Sangiovese dei colli’.