Parliamo della gastronomia di Vercelli
Vercelli è situata nella pianura padana a nord del fiume Po e sulle rive del fiume Sesia.
L’intera zona che circonda la città è pianeggiante ed è ricca di corsi d’acqua che permettono una abbondante irrigazione del territorio, fondamentale per la coltivazione del riso.
Vercelli è la 22^ tra le 27 città decorate con Medaglia d’Oro come “ Benemerite del Risorgimento nazionale” per le azioni altamente patriottiche compiute dalla città nel periodo del Rinascimento.
Per una eventuale visita alla città, degne di essere ammirate sono: la Basilica di San Andrea, iniziata nel 1219 e terminata in più epoche successive, con due splendidi campanili e numerose opere d’arte conservate al suo interno; la Cattedrale di San Eusebio situata ove vi era una basilica medievale; la chiesa di San Giuliano e la cinquecentesca chiesa di San Cristoforo.
Segnaliamo inoltre: Casa Tizzoni del XV secolo; il museo Camillo Leone con reperti di storia antica vercellese; ed ancora la suggestiva piazza Cavour; il Palazzo Centori del ‘400 e il museo civico Francesco Borgogna che contiene una fornita pinacoteca, seconda per importanza solo alla Sabauda di Torino.
Per quanto riguarda la gastronomia è il riso a dominare incontrastato la campagna vercellese, ma non è l’unico prodotto a fare grande l’agricoltura e la cucina locale.
Piatto fondamentale è la “Panissa” che prevede riso cotto con fagioli, lardo, salame sotto grasso e un bicchiere di barbera; sempre sotto grasso per la sua stagionatura troviamo l’ottimo “Salam ad l’Ula”. Dalle sterminate risaie si pescano le rane che vengono cucinate nei modi più svariati.
Ed ancora i “Capuneit” involtini di foglie di rabarbaro ripieni; Gli “Straccetti” fettine di pollo con verdure. Altri riti culinari sono: la “Mocetta” coscia di camoscio trattato come il prosciutto e servito a fette; la “Ciburea e Ratatuja, gustosissime preparazioni di frattaglie di carne e di patate in bagna.
Non dimentichiamo “l’Uberlekke di Alagna” bollito preparato con diversi tipi di carni salate ed insaporito con verdure o salami; come pure le “Miacce” foglie di farina e latte cotte su piastre di ferro ed anche le patate “Masarai” soffritte con porri, pancetta e latte.
Tra i formaggi si possono assaporare: la mitica “Tuma” , i “Tomin d’crava” di latte caprino, il “Fracheut” composto di mascarpone e panna, ed infine il “Maccagno” dall’alpe della valsesia.
Il palato sarà deliziato dai dessert come: la “Tartufata” torta di panna e crema guarnita con granella di nocciole e ricoperta con sfoglie di cioccolato, oppure “la torta d’Alagna” con farina bianca e di mais, uova, panna, salame, toma, mele e fichi secchi. Tipici sono i “Bicciolani” biscotti speziati a base di cannella, cardamomo, coriandolo e garofano.
Sulla tavola non può mancare un buon bicchiere tra gli ottimi vini della provincia: il “Gattinara” dal sapore asciutto ed armonico, oppure il “Bramaterra” adatto ad arrosti e piatti forti; altri vini che vengono prodotti in tre varianti: rosso, rosato e bianco, sono il “Coste del Sesia” e l’ “Erbaluce che si sposa perfettamente con piatti a base di pesce e con il sapore delicato dei risottini di primavera.