Rimini e la sua arte culinaria tra divertimento e cultura
Per una visita alla città di Rimini, tra i monumenti più conosciuti e meta obbligata sono: il “Tempio Malatestiano”, uno dei più importanti di tutto il rinascimento, costruito a partire dal 1450 da Leon Battista Alberti su commissione del signore della città Sigismondo Malatesta ove si conservano due gioielli dell’arte italiana: il “Crocefisso di Giotto”, posto sull’altare e, nell’ultima cappella il famoso affresco di Piero della Francesca. Poco lontano vi è l’ “Arco di Augusto”, iniziato a costruire nel 27 a.C. .
Il “Castel Sigismondo” concepito nello stesso tempo. La “Chiesa di Sant’Agostino” costruita nel XIII secolo ed anche il “salotto della città” la centralissima “Piazza Cavour”.
La gastronomia riminese nasce dall’incontro fra due diverse tradizioni: quella di mare, dei pescatori che da secoli portano a riva i prodotti delle acque pescose dell’adriatico e quella contadina basata sui prodotti della terra fertile e ricca.
Tra i primi piatti, caratteristiche sono le paste fatte in casa come: le tagliatelle, i cappelletti, i tortelli, i ravioli e gli strozzapreti. La “piada” ,è uno dei simboli della città ed è pane azzimo in sfoglie rotonde e sottili che va mangiata calda ed accompagna i vari cibi in particolare i formaggi tra cui il tipico “squaquerone”, i salumi, i culatelli di zibello, le coppe, lo zampone oppure la salsiccia alla griglia.
Per le pietanze la cucina locale prevede tra i pesci: le succose vongole alla marinara, le ottime seppie in umido, una zuppa di pesce dell’adriatico e la classica “rustida” pesce grigliato che talvolta viene anche cucinato al crepuscolo sulle spiagge.
Quanto ai vini numerose sono le etichette D.O.C. Della zona, tra i piu importanti ricordiamo: Bianco di Scandiano, Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, Sangiovese di Romagna e il Trebbiano di Romagna.
Tra i secondi di carne il più rinomato è il “castrato” fatto soffriggere con la cipolla e l’aglio, quindi bagnato con del vino fatto sfumare e, infine, fatto cuocere con dei pomodori tagliati a pezzi privati di semi e pelle.
Il palato sarà deliziato anche con un buon dolce tipico come ad esempio la semplice “ciambella”, oppure il “migliaccio” , molto particolare preparato con sangue di maiale, riso cotto nel latte, cioccolato, farina di castagne e mele cotte. Altro dolce tradizionale sono i “pjadot” sorta di biscotti preparati con uva passa, farina bianca e di mais, zucchero, uova e latte.